Sull'aborto

Aborto – non solo una questione di etica. 


Un feto

La Bibbia condanna chiaramente chi uccide intenzionalmente un essere umano innocente.
Il sesto comandamento recita: “Non uccidere!” (Esodo 29:13).

Uccidere un essere umano, fatto ad immagine di Dio, è un crimine serio.

Poiché l’uomo è creato ad immagine di Dio, l’omicidio è un attacco contro Dio. Questa è una questione molto seria; Dio non la tratta con leggerezza e neppure noi dovremmo.

L’aborto è una procedura inventata e usata dall'uomo, che ha come scopo la soppressione della vita di un essere umano non ancora nato.


Ci sono vari modi di uccidere chi non è ancora nato.

Lo si può uccidere risucchiandolo mediante uno strumento pulitore; oppure tagliuzzandolo con uno strumento affilato.

Lo si può uccidere mediante l’uso di una forte soluzione salina o di una sostanza tossica.

Ma in tutti i casi, l’aborto è una procedura che inizia con l’intenzione di uccidere chi non è ancora nato; quindi è un omicidio volontario!


L’aborto è omicidio volontario di un essere umano innocente.

Ci rendiamo conto che il “non nato” non ha ancora commesso alcun crimine sociale che possa meritargli la morte, secondo la giustizia umana; infatti esso non è ancora venuto al mondo!

Ma prima che possa venire la mondo, e mentre non può difendersi, altri esseri umani, che possono essere la madre, o l’istituzione sanitaria (stabilita anch'essa da uomini), intenzionalmente decidono di togliergli la vita.

Oggi muoiono in tutto il mondo circa 50 milioni di creature all'anno a causa di aborto volontario.

Questa cifra equivale al numero delle vittime complessivo della Seconda guerra mondiale e, come per tutte le guerre, le vittime dell’aborto sono le più innocenti ed indifese.


Molte donne non vogliono rinunciare al “diritto a decidere del loro ventre”, e non vogliono rinunciare alle loro comodità a causa di una gravidanza indesiderata.

Così si combatte una guerra totale sotto una copertura umanistica, ma non contro altri poteri o contro eserciti o contro terroristi, bensì contro bambini indifesi.

E, come è sempre successo che per gli artefici delle guerre ci sono state delle conseguenze terribili, così sarà per coloro che favoriscono e causano le morti di creature innocenti non ancora nati: per i governi che legalizzano l’aborto; per i mariti che costringono le loro mogli ad abortire; per i medici e gli scienziati che abusano degli embrioni a scopo di ricerca; per le donne che urlano: “La mia pancia appartiene a me!”; per una società che minimizza l’uccisione di bambini non ancora nati…


Alcuni dati:

– L’aborto è una delle cause di morte più frequenti che non viene neanche riportata nelle statistiche ufficiali dei vari enti sanitari mondiali;

– il rapporto tra gli aborti e le nascite è di 1/6,7, cioè ad almeno 1 bambino su 7 viene negato il diritto alla vita;

– circa il 95% di tutti i decessi di bambini, considerato sino al 9° anno di vita, ha luogo nel grembo materno;

– in varie nazioni si causano circa 50 aborti al giorno;

– solo dal 10% al 30% delle donne che richiedono l’aborto hanno problemi economici;

– i casi di aborti volontari sono aumentati proprio nelle nazioni dove è stata legalizzata l’interruzione della gravidanza.


Definizione della vita.

Chi non è ancora nato è un essere umano o qualcosa di inferiore?

Secondo la Bibbia, la vita umana comincia col concepimento.

Davide disse: “Mia madre mi concepì nel peccato…” (Salmi 51:5).

Questo, non soltanto fa cominciare la vita umana al concepimento, ma il peccato, nella vita umana, comincia già a quel punto.

Un salmista scrisse: “I mentitori sono traviati sin dal seno materno” (Salmi 58:3).

La Bibbia dice anche che “il seme di Levi esisteva nei lombi (organi genitali) del suo bisnonno Abramo” (Ebrei 7:9-10).


Infatti, tutti gli uomini hanno peccato “in Adamo”, quando questi peccò (Romani 5:12).

Il profeta Geremia fu conosciuto da Dio e scelto mentre era ancora nel seno della madre (Geremia 1:5).

Giovanni Battista esultò per la gioia (Luca 1:44) e fu riempito di Spirito Santo quando era ancora nel seno della madre (Luca 1:15).

Gesù Cristo fu concepito dallo Spirito Santo (Matteo 1:20) nel seno di Maria, e le Scritture ci dicono che, in quel momento, ebbe inizio la sua natura umana.

Il Salmo 139 ci dà uno specifico resoconto dell’embrione umano come una sostanza che viene formata da Dio.

Con belle immagini viene descritto l’embrione come qualcosa che viene formato e tessuto da Dio (Salmi 139:15-16).

Secondo lo stesso Salmo, Dio ha scritto nel suo Libro i giorni dell’embrione, quando esso non era ancora “venuto alla luce”.


La Bibbia non lascia alcun dubbio sul fatto che Dio fa l’uomo a sua immagine e somiglianza prima della nascita.

C’è una notevole concordanza tra la Bibbia e la scienza medica sul momento iniziale della vita umana: l’embrione umano è il frutto dell’incontro tra gli spermatozoi (dello sperma maschile) e l’ovulo (femminile), e questo è il concepimento.

Meno di un mese dopo il concepimento, il feto ha il suo cuore; dopo un mese e mezzo, emette la propria onda cerebrale che manterrà per tutta la sua vita.

Prima dei due mesi, il feto ha "in miniatura" tutti gli organi interni dell’adulto, e dopo un’altra settimana ha tutti gli organi esterni.

In poco tempo il feto diventa un minuscolo essere umano... in crescita. 


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