Diretto verso la meta.
Ari Vatanen è nato in Finlandia.
Fin da ragazzo scoprì la sua passione per l’automobilismo.
A 23 anni nel 1975, rivelò il suo talento in una gara in Gran Bretagna.
Ha partecipato a gare di Rally con le Peugeot, Citroen, Subaru e Mitsubishi.
Ari è stato tra i piloti più famosi a livello internazionale: nel 1981 è diventato campione del mondo, ha vinto dieci gare del Campionato Mondiale, il Rally di Montecarlo, quattro volte la Parigi-Dakar e due volte la Hong Kong-Pechino.
Uno dei momenti più belli della mia carriera è stata la vittoria al Rally di Montecarlo, vinsi nonostante una penalizzazione di 8 minuti.
Ma ho avuti anche dei periodi molto difficili.
Credo che nei momenti difficili si imparino le lezioni più importanti: dapprima ci si ribella e si pongono delle domande, ma alla fine, a volte anche dopo anni, ci si rende conto che Dio aveva tutto sotto controllo.
Ci si rende conto che tutto quello che è successo era giusto, anche se non si riesce a spiegarselo.
Il famoso e grave incidente in Argentina nel 1985 mi allontanò dalle gare per 18 mesi.
E’ stata dura.
Quando cominciai a rimettermi in piedi fisicamente, sprofondai in una grave depressione, ma attraverso quelle esperienze penso di essere diventato una persona migliore: meno critica, più tollerante, più ricettiva e con una prospettiva più ampia delle cose.
Da mio padre ho imparato a vivere la mia Fede cristiana in modo libero e spontaneo; non i nostri sentimenti o la nostra religiosità sono rilevanti, bensì ciò che accadde circa 2.000 anni fa sul Golgota: la morte e la Risurrezione di Gesù Cristo.
Queste sono le uniche cose a cui si dovrebbe far riferimento.
Quegli avvenimenti hanno una loro validità in ogni tempo e indipendentemente dalle nostre esperienze.
La cosa più esaltante del Cristianesimo è che noi possiamo arrivare a Dio così come siamo, che ogni essere umano viene riconosciuto nella sua unicità.
Sebbene nessuno di noi sia un santo, ognuno può parlare con Dio pregando: “Signore, accettami così come sono“.
E Lui lo fa, senza tener conto di quello che abbiamo fatto.
Solo Gesù è santo; noi falliamo spesso, e dipendiamo ogni giorno dalla sua misericordia e dal suo perdono, e possiamo chiedergli in qualsiasi momento: “Gesù Figlio di Dio, perdonami!“.
L’Apostolo Paolo nella sua lettera ai Romani 3:23-24 scrive (parafrasato): “Perché in questo gli uomini sono uguali: tutti sono peccatori e non sono in grado di mostrare niente che possa piacere a Dio; ma ciò che nessuno può meritarsi, nella Sua bontà, Dio lo regala: Egli ci accetta, perché Gesù Cristo ci ha redenti“.
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