Doreen Irvine

Una strega dei nostri tempi racconta la sua conversione a Cristo. 


Doreen Irvine

Dopo una triste fanciullezza vissuta in estrema povertà, in tempo di guerra, Doreen volle cercare fortuna a Londra, dove col nome di “Diana l’audace” si diede alla prostituzione, allo spogliarello, all'alcol e alla droga.
Venne a contatto col Satanismo tramite due ragazze del night dove lavorava e con loro conobbe il culto e i riti di adorazione a Satana.
Dal Satanismo passò alla magia nera, fin quando divenne la “Regina” delle streghe nere.

Un giorno entrò in un teatro, ove si svolgeva una riunione di evangelizzazione, con l’intenzione di interromperla: lì trovò invece Cristo vivente.

Ne seguì una lunga e violenta lotta per la sua completa liberazione dai demoni, che per anni avevano posseduto e torturato il suo corpo.

Doreen Irvine racconta il momento in cui sperimentò l’amore di Cristo:


Guardando al passato, comprendo che Gesù mi aveva seguita col suo tenero sguardo per tutti gli anni della mia vita vergognosa; mi aveva visto quando battevo i marciapiedi, come prostituta; mi aveva visto nei templi di Satana e nelle congreghe di magia nera.

Anche allora mi amava, anche nel mio peccato più grande; poi un giorno mi aveva chiamata ed accolta.

Il pensiero del suo amore per me mi riempiva di contrizione e di meraviglia, e ancora oggi è così.


A Betania (un Centro Cristiano) Gesù mi attirò a se; rimosse l’amarezza dal mio cuore, lavò tutte le mie ferite per mezzo del suo amore, cancellò gli orrori dalla mia mente e mi fece una nuova creatura.

Da allora ogni cosa era nuova; era come se fossi nata di nuovo nella carne e nello spirito.

L’intero mondo mi appariva meraviglioso ed io amavo tutti e tutto di questo grande e meraviglioso mondo che Dio ha creato, dal vecchio gatto rognoso sul cumulo di immondizia al fiore selvatico delle rocce.


Tutto era bello: camminando, attraverso i campi in fiore, nella foresta, il mio cuore cantava; danzavo per la gioia, per tutto quello che vedevo, per tutto quello che Gesù aveva fatto per me, che mi stava mostrando e che avrebbe fatto nel futuro.

Prima il cielo mi sembrava grigio, ora appariva come se qualcuno lo avesse lavato con acqua e sapone per renderlo più candido, guardavo il mondo con occhi nuovi.


Un giorno, mentre riposavo a Betania, sentii la reale presenza di Gesù in un modo ancora più grande; sentii che si avvicinava a me, poi udii la sua voce sussurrarmi: “Tu sei una vergine pura al mio cospetto; tu sei la mia moderna Maria Maddalena“.

Papà Parker (uno dei responsabili del centro) si trovava per caso vicino a me e vide l’espressione del mio volto.

Egli pure sentiva che Gesù era vicinissimo.

Io non me n’ero accorta della vicinanza di papà Parker, avvertivo solo la presenza del Signore e ascoltavo le sue parole.


Papà mi riferì, in seguito, che mai aveva visto qualcosa del genere in vita sua; mi disse che il mio aspetto era raggiante. 

Chi è Maria Maddalena? Gli chiesi, con le lacrime agli occhi.

Papà lesse nella Bibbia come Gesù aveva cacciato sette spiriti impuri da Maria Maddalena, che era stata, anche lei come me, una ragazza di strada, una prostituta, fino a quando Gesù non era entrato nella sua vita e non l’aveva cambiata totalmente.


Piansi a lungo, pensando a quanto Maria dovette amare Gesù; egli le aveva perdonato molto, l’aveva liberata; e lui aveva detto che io ero la sua moderna Maria Maddalena.

Era meraviglioso, sublime; io ero stata come lei, una donna di strada, posseduta dai demoni e Gesù mi aveva liberato.

Gesù diveniva per me, ogni giorno più prezioso.

Una vergine pura al mio cospetto“, aveva detto Gesù.

Ero colma di gioia pensando che lui aveva parlato proprio con me: prostituta, strega, spogliarellista…

Aveva detto che ero una casta vergine al suo cospetto.

In altre parole, ero stata purificata e giustificata dal suo sangue.


Gesù continuò a benedirmi… e le sue benedizioni si rinnovavano ogni mattina.

Fui riempita con lo Spirito Santo, pregavo, amavo e desideravo servire il Signore; egli era ora il Signore della mia vita, il Signore di tutto.

Stetti in Betania per alcuni mesi.

Gesù mi stava preparando per il ministero che aveva in serbo per me, mi assicurava sempre che ormai ero una figlia di Dio, non più una figlia ed una schiava di Satana.


Una sera fu acceso un grande fuoco e tutti i miei vestiti neri vennero bruciati insieme alle sigarette, alla droga e ad altri amuleti.

Fu un’occasione allegra, una festa; Satana di certo tremò, ma gli angeli di Dio festeggiarono con noi.

Era una chiara ed estrema prova dell’opera che Gesù aveva fatto dentro di me, strappandomi dalle tenebre e portandomi alla piena luce del suo amore.

Così in Gesù trovai gioia, amore e pace.

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