Jorginho

La cosa più importante: la fede in Gesù. 


Jorginho

Jorge Amorim Campos, chiamato Jorginho, ha giocato come ala destra nella nazionale brasiliana. 
Ha giocato nel Flamenco, in Germania e in Giappone. 
Ha vinto 10 titoli di campionato, e nel 1968 la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Seoul, con la nazionale brasiliana.
Nel 1996 ha vinto il premio Fair Play della FIFA e, sempre nello stesso anno, in Giappone è stato scelto come giocatore dell’anno.


Per un calciatore non c’è nulla di paragonabile ai Mondiali, è il massimo dei sogni che un giocatore può raggiungere.

La cosa più incredibile della mia vita è stata quello di riportare in Brasile il titolo di campione per la quarta volta nel Mondiale del 1994.

Ma al di là di questo, credo che ci sia qualcosa di molto più importante: la mia fede personale in Gesù.

La mia carriere di atleta, un giorno finirà, ma la mia fede in Dio rimarrà.


Sapevo qualcosa del Signore, perché la gente ne parlava, ma non avevo nessuna idea di quel che volesse dire essere un vero seguace di Gesù.

Benché avessi tutto ciò che questo mondo offre, ero insoddisfatto della mia vita e non avevo pace interiore.

La mia tempesta interiore si manifestava nel mio modo di comportarmi quando giocavo a calcio.

Nel 1985 fui uno dei più violenti giocatori in difesa del Flamenco, ho perso il conto delle espulsioni e delle ammonizioni che ho subito.


Ebbi così tanti incidenti che mi ero convinto di essere sotto una maledizione.

Preoccupato per questo, cominciai a cercare delle risposte dovunque, finendo con l’avere più guai di prima.

In cima a tutti quei problemi, come ciliegina sulla torta, c’era il fatto che non avevo un buon rapporto con Cristina, la mia fidanzata, anche se ci volevamo bene.


Un giorno, mio fratello, che era alcolizzato, arrivò a casa completamente trasformato, diceva che aveva conosciuto Gesù Cristo in modo personale.

Il cambiamento della sua vita era molto evidente: prima era sempre ubriaco e scontroso, dopo era traboccante di gioia e di pace.

Nonostante questo, io avevo paura di affidarmi a Gesù: come potevo rinunciare a tutte le donne che avevo e ai molti altri piaceri del mondo?


Poi qualcuno mi spiegò chiaramente come Gesù era morto al mio posto, perché potessi avere il perdono dei miei peccati e mi ricordai del cambiamento di mio fratello.

Poco dopo, Cristina e io accettammo Gesù Cristo come nostro Salvatore e così trovai la pace interiore che cercavo, Dio era ora al centro delle decisioni della nostra vita di coppia.

L’amore di Dio, per noi, è immenso, ma a causa del peccato, c’è una altrettanto grande separazione fra Lui e noi.


La Bibbia dice che la retribuzione, cioè la conseguenza del peccato, è la Morte, ma l’amore di Dio è davvero fantastico: Dio ha mandato suo Figlio a morire al nostro posto, cosicché tutti quelli che credono in lui non muoiano, ma abbiano la Vita eterna.

Sono sicuro che Gesù, il Figlio di Dio, è l’unico che può trasformare la vita di una persona.

Qualche volta mi meraviglio che perdiamo tempo ad andare all'unica fonte di vita, che è Gesù Cristo.

Adesso, per mezzo della mia fede in Gesù Cristo ho trovato forza e sicurezza.

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