Scommesse, lotterie e giochi vari

Ormai, anche nel nostro Paese, i giochi d’azzardo sono diventati legittimi, favorendo così un maggiore afflusso nelle Case da gioco, Centri scommesse, Lottomatiche, Tabaccherie e on-line. 


Scommesse, lotterie e giochi vari


Purtroppo quello che all'inizio può sembrare mero divertimento, alla fine sfocia in gravi conseguenze per coloro che cadono in questa moderna rete del Diavolo.

A prima vista, sembra, che gli unici a ricevere beneficio (se così si può dire) da questa piaga sono lo Stato e i gestori con tutta la filiera che ci sta dietro: fabbriche, pubblicità, grossi e piccoli rivenditori, impiegati e lavoratori, ed altri.

In effetti, però, con tutte le brutte conseguenze che questo male apporta, non si può parlare di benefici, anche se oramai siamo abituati a misurare tutto dall'aspetto economico.

Anche il credente cristiano (cioè colui che si impegna a seguire la volontà di Dio) si trova ad essere tentato da questa moderna chimera, o almeno si pone la domanda se, e sino a dove, è permessa o tollerata questa attrazione.

In breve prendiamo in analisi il problema confrontandolo con la Parola di Dio.


Lotterie, scommesse legali, video poker, gratta e vinci e altre cose simili sono pratiche inaccettabili per un cristiano, e apertamente da condannare.

Gli italiani, si sa, sono un popolo di giocatori e l’introduzione, in questi ultimi anni, di nuovi giochi con vincite più o meno allettanti, ha contribuito ad alimentare la febbre del gioco e a renderla contagiosa.

Possiamo dire che è il “male (vizio) del secolo”.


Le ragioni che portano ad una presa di posizione ferma e contraria a questo male sono diverse, ma la prima e più grave è che schiavizza le persone da renderle dei veri automi del sistema gioco. 

Questo male-vizio si impossessa di persone, spesso, meno abbienti, con la speranza di potere fare soldi facilmente, senza fatica, ma gli toglie quel poco che essi hanno; e molti si tolgono anche le proprietà per andare dietro alla lusinga della vincita, per non parlare di quelli che si sono tolti persino la vita.


Altri motivi:

1. IL GIOCO È IDOLATRIA

Innanzitutto l’amore per il gioco è una vera e propria forma di idolatria.

Chi gioca o scommette ripone non poche speranze sulla possibilità di vincere, dimostrando così un amore per il denaro che può sviarlo dalla fede e procurargli molti dolori (1 Timoteo 6:10).

Gesù ricorda che nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro (Luca 16:13).

Il cristiano non tenta la fortuna al gioco, non scommette, perché sa che non può servire Dio e Mammona (parola semita che significa “ricchezza”, usata anche per indicare la divinità-demone della prosperità).


2. IL GIOCO È INGANNO

A ben vedere, le lotterie, le scommesse, i gratta e vinci… sono un inganno ben architettato e, purtroppo, legalizzato.

I giocatori sono indotti a credere, magari con un’accattivante pubblicità, che le possibilità di vittoria sono alte, mentre è evidente che per esservi un solo vincitore vi devono essere moltissimi “sfortunati”.

Ogni vincitore, senza rendersene conto, sottrae agli altri quel che vince.

L’atteggiamento di chi scommette è riassumibile con la massima latina: “Mors tua, vita mea!” (La tua morte è la mia vita!).

È immorale cercare di guadagnare sapendo già che altri perderanno i loro soldi (Giacomo 5:4).


3. IL GIOCO È DISEDUCATIVO

Il giocatore mal cela la speranza che, attraverso una vittoria, possa essere liberato dall'obbligo di lavorare e raggiungere un tenore di vita migliore.

La Parola di Dio, invece, esorta l’uomo a lavorare con le proprie mani (1 Tessalonicesi 4:11-12) e ad accontentarsi delle cose che ha (Ebrei 13:5).

Chi cede alla tentazione del gioco, fa un uso sbagliato di quel che il Signore gli ha provveduto, amministra male i soldi sottraendoli a scopi ben più nobili, come la famiglia o l’opera di Dio.

Perché spendere denaro per ciò che non è pane e il frutto delle proprie fatiche per ciò che non sazia?” (Isaia 55:2).

Il cristiano vive fondandosi su ben altri valori che le ricchezze materiali (Matteo 6:19-21), e la sua vera vittoria è “la pietà con animo contento del proprio stato” (1 Timoteo 6:6-9).


4. IL GIOCO È INCREDULITÀ

Chi gioca dimostra di nutrire più fiducia nelle probabilità che nella Divina provvidenza, perché ripone le proprie speranze nelle percentuali e nel caso, anziché in Dio.

Crescerà mai la gratitudine verso il Signore in un uomo che ripone nel gioco le speranze di una vita migliore?

Piuttosto, i credenti sono esortati a non angustiarsi e a far conoscere le proprie “richieste a Dio con preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti” (Filippesi 4:6).

Il Signore vuole, infatti, che gli uomini imparino a dipendere esclusivamente da Lui.


5. IL GIOCO È VIZIO E NON VIRTÙ

Giocare procura un forte piacere che crea dipendenza; è uno stimolo così forte che le persone non sanno più sottrarsene.

Molti giocano soltanto perché amano la tensione prodotta dal rischio, l’emozione della competizione, mentre la Parola di Dio invita a non lasciarsi “dominare da nulla” (1 Corinzi 6:12).

Le attività legittime sono “quelle in cui è qualche virtù e qualche lode” (Filippesi 4:8).

Può esserci virtù e lode in un’attività che spesso procura disagio e danno alle persone e alle famiglie?

Un recente studio sul mondo delle lotterie e delle scommesse legali ha rivelato che i giocatori più accaniti appartengono proprio alle fasce più deboli della società.

Le lotterie, le scommesse, i video poker, i gratta e vinci ed altro, non aiutano realmente l’uomo, non ne migliorano il carattere, anzi al contrario, quello del gioco è un mondo di persone spesso irreligiose, o religiose a modo loro, che non esitano a bestemmiare il nome di Dio quando vedono disattese le proprie speranze (Efesini 5:11; 2 Corinzi 6:17).

Nessuno pensi di poter pregare perché Dio benedica una lotteria, una scommessa, una puntata… è inutile giocare e dire: “Se Dio vuole…“, perché il Signore sicuramente non partecipa a questo… gioco!


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